Una modalità di abbonamento inedita per cercare di coinvolgere un pubblico più vasto ed eterogeneo
In luglio il direttore dell’Ert, Alberto Bevilacqua, autentico uomo di teatro,colto e raffinato aveva annunciato una stagione dai grandi cambiamenti strutturali, che voleva coinvolgere gli abbonati ed educare i nuovi amici dell’ Ente Teatrale Regionale del Friuli Venezia Giulia .
Qualche giorno fa l’annuncio ha preso forma con una proposta decisamente stimolante per una realtà complessa ed insolita come l’ERT che, ricordiamolo, opera in 28 sale, distribuite sull’intero territorio regionale, toccando realtà dalla lunga tradizione come Monfalcone o Cividale, ma anche paesini che sono poco più che borghi.
Una realtà eterogenea per un pubblico quanto mai variegato.
Una sfida importante, coraggiosa, nella quale si vedono l’esperienza maturata in tanti anni su simili realtà culturali, ma che ha l’obiettivo di avvicinare al teatro un pubblico nuovo, giovane e poco abituato alla prosa.
Nessuna autocelebrazione, niente snobismi, ma il coraggio di coniugare popolare e sperimentale, raffinato e divertente, perfettamente coscienti che i termini non sono antitetici.
Per questo in moltissimi dei teatri della rete viene proposta una soluzione inedita di abbonamento, con una larga fetta di spettacoli ‘fissi’, appartenenti alla categoria ‘Prosa’ ed uno a scelta da individuare nelle categorie ‘Altri Linguaggi’ oppure ‘In scena!’.
Naturalmente la parte del leone la fa la rassegna più tradizionale con ben 56 titoli.
Si alterneranno della varie sale , fra i tanti: Vittorio Sgarbi, con lo spettacolo/conferenza dedicato al binomio ‘Pasolini/ Caravaggio’ ; Franco Branciaroli ed Umberto Orsini con ’ I Ragazzi irresistibili’; Enzo Iachetti e Vittoria Belvedere sapranno far sorridere con ‘Bloccati dalla neve’, mentre Nicola Ciaffoni ed Elsa Martin commuoveranno con lo struggente ‘Rosada’.
Ma questi sono solo i primi esempi di un I caleidoscopio di proposte che raccoglie i nomi, fra gli altri, di Paolo Rossi, Marco Paolini,Giuseppe Pambieri, Ilaria Occhini, Paolo Hendel, Leonardo Manero, Valeria Solarino,Alessandro Haber, Paola Minaccioni, Ettore Bassi, Giorgio Tirabassi, Sabina Guzzanti, Remo Girone, Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia, Alessandro Benvenuti, Teo Teocoli, Veronica Pivetti, Claudio Bisio.
‘In scena’ offre a realtà culturali in linea di massima decentrate delle occasioni inconsuete: uno spettacolo di danza contemporanea (‘Muse’) ispirato al mondo dei mosaicisti; ‘Nel mezzo dell’Inferno’, premio Enriquez 2022, è una rappresentazione virtuale per dieci spettatori alla volta; ‘ I Bemolli sono blu’ è una raffinata Conferenza-concerto su Debussy; ‘Micalizi’ è la traduzione in friulano di una commedia della drammaturga francese Yasmina Reza ; ‘ A 1000 ways’ è un incontro assemblea, per sedici persone, coprodotto da alcune fra le più prestigiose realtà culturali internazionali; ‘Strorielle per granchi e per scorpioni’ invita il pubblico ad una serata d’onore dedicata a Luigi lo Cascio; ‘Mezzocielo 3.0’ vedrà uniti musica e scienza, un dialogo suggestivo ed insolito.
‘Altri linguaggi’ propone spettacoli molto più legati alla fisicità che alla parola.
‘Teatro delusio’, di Michael Vogel, è un esempio raffinato metateatro; ‘Argonauti e Xanax’, affronta il tema dell’ansia; ‘Blu Infinito’ è una performance nella quale si alternano danza ed effetti ; grande musica in ‘The Black Blues Brothers’; mentre compare anche il mentalismo con ‘Telepathy’ di Francesco Tesei; il Balletto di Siena propone ‘ Fellini, la Dolce Vita di Federico’; Paolo Nani propone il suo ‘La Lettera’, uno spettacolo che l’attore porta in scena ininterrottamente da più di trenta anni; Daniele Finzi Pasca è l’autore del raffinatissimo spettacolo ‘Bianco su bianco’; ‘Feste’ è la favola per adulti messa in scena da Familie Floz; ‘Profumo d’Acacia’ , della Compagnia Bellanda, sposa musiche tradizionali e moderne coreografie.
Al di là delle singole proposte, che meritano attenzione e sostegno, è di grande significato la determinazione a guardare avanti.
Senza perdere niente di una lunga e gloriosa tradizione, ma anche senza autocelebrazioni che portano all’estinzione.
Il futuro per una realtà così interessante e così particolare è unire pubblico tradizionale e nuovi abbonati, cercando di coinvolgere, appassionare, rendere lo spettatore attivo e protagonista.
Un segnale importante. Una diga coraggiosa contro l’ondata di indifferenza e routine che spesso travolgono il mondo della cultura. Il segno che c’è ancora voglia di costruire, ma finalmente insieme.
Gianluca Macovez